La mia storia professionale cresce e si sviluppa intorno alla realizzazione di progettazioni creative. Si tratta solo apparentemente di una generalizzazione perché ogni progetto è unico e imprescindibile, diverso e creativo allo stesso modo.
Nel tempo ho imparato un metodo, perché non è scontato saper dare alla creatività un indirizzo progettuale. L’inizio è sempre stato per me il disegno per poi declinarlo in ogni sua forma.
Oggi il disegno è parte essenziale di ogni mio progetto dall’interior design agli eventi passando per la grafica pubbilcitaria.
Ogni progetto ha bisogno di un ascolto profondo e si tratta di un esercizio che deve essere condotto con accuratezza e con il giusto silenzio per poter comprendere le reali esigenze del cliente. In pratica la normale fase di brainstorming deve passare per un periodo di riflessione.
Farsi invadere dal mare delle idee per poi aspettare che la marea si ritiri, questo è il segreto. Solo allora infatti emergono le buone idee che si distinguono da tutte le altre per originalità, creatività e adeguatezza ovvero rispondenza agli obiettivi finali.
Di solito tutto il progetto gira intorno a un concept. E cos’è il concept se non l’idea declinata rispetto agli obiettivi per dare ad ogni progetto un’anima? Senza un’anima nessun progetto è davvero creativo e questa è davvero la sfida più grande.
Fatte le dovute valutazione e partendo dal concept la prima cosa che faccio è disegnare. In gergo questi sono gli schizzi. Il progetto creativo prende forma intorno agli schizzi e comincia a vivere. Lo schizzo diventa moodboard, che diventa storyboard per poi tradursi in un vero e proprio progetto creativo.
La fase del lavoro duro, quello dove non si molla fino alla consegna, quello dove bisogna rimboccarsi le maniche e che ci fa tendere come archi puntati all’obiettivo è l’ultima fase di ogni progetto.
Una volta terminata il nostro Progetto Creativo è pronto per il cliente.